La mostra presenta fotografie, video e installazioni che documentano il lavoro che il collettivo ha condotto rielaborando le eredità artistiche delle avanguardie storiche e analizzando la loro relazione con i regimi totalitari e con l’arte occidentale. In questo caso, ad esempio, sono ritratti gli eserciti temporanei cui hanno dato vita gli IRWIN in collaborazione con l’esercito montenegrino, albanese, del Kirghizistan, georgiano, ceco, bosniaco, croato, austriaco e del Kosovo, e con un gruppo di impiegati giapponesi a Kyoto.
Tutto ruota attorno a NSK State in Time, un'entità statale al limite tra realtà, utopia e provocazione, un'entità sovranazionale, slegata da confini geografici fondata sulla libera adesione dei cittadini, che trova manifestazione attraverso ambasciate, consolati ed eserciti temporanei.
Nell’ambito della mostra apre infatti anche il Consolato di NSK State in Time, dove il giovedì, il sabato e la domenica dalle 16.30 alle 18.30 sarà possibile richiedere il passaporto che dà diritto di aggiungere alla propria cittadinanza quella della nazione utopica, fondata nel 1992.
Come in altri “uffici-passaporti” itineranti aperti in passato – tra cui il primo a Mosca nel 1992 e quello al MoMA di New York nel 2012 – viene offerta l’opportunità di riflettere insieme sulla possibilità di un nuovo stato, e viene inoltre data l'occasione straordinaria di poter acquisire una cittadinanza alternativa, che si aggiunge a quella nazionale, per tutti quelli che si identificano con i principi costituenti di NSK: le pari opportunità e l'uguaglianza a prescindere dall'appartenenza etnica o nazionale, sessuale o religiosa.