Mosso da una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell indaga con la fotografia i rapporti fra gli esseri viventi e la relazione di questi con la natura, all’insegna della celebrazione dell’amore come energia che regola il cosmo e della vita come flusso ciclico.
La sua pratica artistica è costantemente orientata alla ricerca di “paesaggi altri”: la purezza e semplicità del gesto è coincisa per tutta la sua vita con un’esperienza quotidiana da felice eremita, una sorta di asceta new age ante litteram, che possedeva unicamente un pianoforte e la macchina fotografica.