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In dialogo con i curatori Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, i due artisti racconteranno le opere in mostra mettendo a confronto approcci, punti di vista e chiavi di lettura che li hanno guidati nel lavoro di reinterpretazione del patrimonio conservato nei musei.
Tra i grandi nomi della fotografia italiana, Mario Cresci (Chiavari, 1942) è autore di opere caratterizzate da una grande libertà di ricerca e dalla continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo. Tra i lavori in mostra, una rivisitazione dei segni incisi da Giovanni Battista Piranesi, Annibale Carracci e Luigi Calamatta, analizzati attraverso video e scatti fotografici capaci di disvelarne la matericità.
Di un’altra generazione è invece Quayola (Roma, 1982), i cui interventi artistici avvengono attraverso l’uso delle più recenti tecnologie: stampa 3D, scansioni laser, sistemi di computer vision e applicazioni digitali sono gli strumenti con cui l’artista si relaziona a capolavori del passato, da Rubens al Bernini, proponendo nuove e sorprendenti visioni.
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Quayola. Ultima perfezione
- La mostra è momentaneamente chiusa al pubblico -
La mostra, a cura di Daniele De Luigi e prodotta in collaborazione con la galleria Marignana Arte di Venezia, è la prima personale dell’artista in un’istituzione italiana ed è il risultato della partecipazione di FMAV all’edizione 2019 del Premio Level 0 di Art Verona, che ha coinvolto 13 dei principali musei e istituzioni d’arte contemporanea italiani.

Mario Cresci. La luce, la traccia, la forma.
- La mostra è momentaneamente chiusa al pubblico -
Mostra personale di Mario Cresci a cura di Chiara Dall’Olio. Per l’occasione l’artista ha ideato un allestimento a partire da opere realizzate con linguaggi differenti e tecniche sperimentali, che caratterizzano da sempre la sua cifra stilistica.