Il collettivo ha raccolto per l'occasione una serie di opere realizzate nell’ultimo decennio che, come spiega la curatrice "sono variamente informate da questi due diversi tipi di movimento: da un lato il loop, la circolarità, che può essere intesa in un’ampia varietà di accezioni, dalla ripetizione fino a un modello di tempo alternativo a quello lineare; dall’altra il vettore, una linea che indica direzione e movimento, anch’essa soggetta a interpretazioni multiple: dallo scarto sino alla linea di fuga”.
Fondato nel 2006 da Matteo Cremonesi, Filippo Cuttica, Davide Prati e Paolo Ruffino, il collettivo pone al centro del proprio lavoro la ricerca di tracce lasciate nel presente dai fallimenti delle narrazioni sul futuro della tecnologia. Attraverso una lettura poetica e surreale dei miti del progresso, IOCOSE produce nuove interpretazioni degli immaginari, le iconografie e le retoriche sull’innovazione tecnologica.
Fin dagli inizi, con atteggiamento ironico e visionario, il collettivo ha fatto della provocazione, del gioco, della Science Fiction le strategie centrali della propria pratica, “indirizzata a esplorare in modo critico le narrazioni dominanti sul progresso tecnologico e sul futuro e a renderne palesi contraddizioni e fallimenti. Post-failure è infatti il termine coniato dai quattro artisti per definire il proprio approccio: il più idoneo, a loro avviso, ad affrontare un sistema - quello del capitalismo neoliberista e finanziarizzato - che viene sospinto in avanti grazie a reiterate visioni del futuro che non solo si realizzano difficilmente ma, al contrario, generano conseguenze non annunciate disastrose per la grande maggioranza delle persone e per il pianeta”.
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IOCOSE, Studio per Critters of the Space, Unite!,2022. Courtesy l’artista