Arte ed ecosistemi intelligenti

Arte ed ecosistemi intelligenti

L'incontro fa parte di un ciclo di quattro lezioni aperte della Scuola di alta formazione con i curatori e gli artisti coinvolti nel programma espositivo 2023-2024 dedicato al rapporto tra l’arte contemporanea e le innovazioni tecnologiche del mondo in cui stiamo vivendo. 

 

Lezione di Marco Mancuso, critico

Appuntamenti

12.03.24 / 18:00

Orario

18.00


Ingresso

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L'incontro verrà trasmesso anche in streaming sulla pagina YouTube Fondazione Modena Arti Visive.


Informazioni

L'incontro si svolgerà presso AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappellaall’interno degli spazi di Future Education Modena. 

Per seguire lo streaming clicca QUI


Le architetture neurali generative, che sottendono gli attuali sistemi di Intelligenza Artificiale, stanno avendo un impatto crescente e stratificato nel tessuto culturale, etico e politico della società nella quale viviamo. Gli algoritmi di analisi e interpretazione di grandi dataset sono infatti da un lato ampiamente utilizzati per le loro potenzialità in termini produttivi e creativi, dall'altro profondamente criticati per le oscure dinamiche estrattive, di categorizzazione e sfruttamento (privacy, lavoro, diritti) che li sottendono. Come già successo in passato di fronte a una tecnologia rivoluzionaria, l'essere umano alimenta la sua propensione al ragionamento oppositivo che non sembra riuscire trovare un efficace ponte di dialogo tra utopie evoluzioniste e rigurgiti luddisti, immaginari futuristi e tensioni primitiviste.

Attraverso un percorso ricco di storia, riferimenti e casi studio, l'incontro con il critico e autore Marco Mancuso indaga come invece alcuni territori dell'arte, nel rapporto con la filosofia e la tecnoscienza, siano in grado di riflettere in maniera critica sulla pervasività dei sistemi computazionali ad autonomia crescente nelle nostre vite, evidenziando altresì le potenzialità critiche, estetiche e narrative offerte dallo studio dalle inesplorate forme di agenzia condivisa tra essere umano, macchine computazionali e sistemi naturali. 

 

Marco Mancuso 
Critico, autore e docente, si occupa del rapporto tra arte, tecnologia e scienza, nel dialogo con gli ambiti del design, dell'architettura e del suono. Professore di ruolo presso il Politecnico delle Arti di Bergamo, insegna presso l'Università di Bologna e il Node Center for Curatorial Studies di Berlino. È dottore di ricerca in Culture Digitali presso l'Università Iuav di Venezia e si interessa a come il discorso interdisciplinare osserva le diverse modalità con cui la tecnoscienza influenza la società e il rapporto tra essere umano e ambiente, studiando parallelamente l'evoluzione delle dinamiche progettuali, produttive e di mercato della media art e dell'arte digitale. Fondatore e direttore del progetto Digicult, ha curato mostre ed eventi a livello nazionale e internazionale, partecipa a conferenze, tavole rotonde ed è stato partner di festival, media lab e istituzioni, tra cui transmediale, Impakt, V2, Baltan Labs, Goethe Institut, Sonar+D, Sonic Acts, Elektra, STRP, Todaysart, Subtle Technologies tra gli altri. È partner del programma EMAP/EMARE, è tra i fondatori del centro studi SSH! - Sound Studies Hub dello Iuav di Venezia e ha pubblicato i libri "Arte, Tecnologia e Scienza" (2018), “Intervista con la New Media Art" (2020) e "Chimera. Il Corpo Espanso per una nuova ecosofia dell'arte" (2023) per Mimesis Edizioni. 

 

L'incontro fa parte del secondo ciclo di L'ARTE, NOI E LA TECNOLOGIA, all'interno della programmazione di Modena-City of Media Arts e grazie alla collaborazione con MEMO-Comune di Modena è valido come esperienza formativa per gli insegnanti di ogni ordine e grado. L’Ordine degli architetti di Modena inoltre riconosce i crediti formativi agli architetti iscritti all’ordine che partecipano alle lezioni. 

Le lezioni, curate dalla Scuola di alta formazione, sono dedicate al rapporto tra l’arte contemporanea e le innovazioni tecnologiche del mondo in cui stiamo vivendo. Oggi, più che mai, le interconnessioni tra questi ambiti sono molteplici e mutevoli: le tecnologie digitali sono al contempo strumento di creazione artistica e mezzo della sua fruizione, oltre che stimolo per una riflessione sulla nostra condizione postumana, tra cyborg e antropocene.  Indagare queste relazioni risulta di fondamentale importanza non solo per comprendere le ultime tendenze della ricerca artistica nelle Media Arts, ma anche per acquisire indispensabili strumenti di lettura della nostra società iper-tecnologica, immaginando nuovi scenari futuribili e possibili rapporti con le macchine intelligenti. Infine, studiare il lavoro degli artisti permette di comprendere le sorprendenti potenzialità del loro pensiero laterale, anche nel campo della ricerca tecnologica e scientifica. 

 

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