FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE è lieta di presentare al Museo della Figurina di Modena la mostra Vero o falso? Le figurine sotto la lente d’ingrandimento della scienza a cura di Pleiadi Emilia, che inaugura venerdì 14 settembre in occasione del festivalfilosofia 2018, dedicato quest’anno al tema della Verità. L’esposizione indaga il rapporto tra scienza e verità conducendo il pubblico all’interno del laboratorio scientifico, luogo simbolo dell’obiettività e dell’attendibilità. Attraverso un percorso interattivo, il visitatore si mette nei panni dello scienziato alle prese con il compito di svelare falsi miti e trovare conferme celate nelle immagini delle figurine.
Come affermava lo scrittore visionario Jules Verne, la scienza non esclude gli errori, anzi spesso sono proprio questi ultimi a portare alla verità. Per questo motivo, la mostra darà ai visitatori la possibilità di effettuare esperimenti in prima persona e in autonomia tramite due installazioni interattive, soffermarsi sugli approfondimenti testuali, osservare reperti straordinari come un contenitore di polvere lunare e oggetti tridimensionali selezionati allo scopo di avvalorare o smentire gli elementi che emergono dal mondo della figurina. Si svelerà, ad esempio, se contiene più vitamina C un’arancia o un peperone, cosa c’è dietro al trucco del letto di chiodi su cui siede il fachiro e, più in generale, come scienza e tecnologia abbiano cambiato la vita di tutti i giorni a partire dall’evoluzione dei prodotti, degli strumenti e dei contenitori in dotazione nelle farmacie dalla fine dell’Ottocento.
Il percorso espositivo parte dalla dicotomia “verità vs falso mito”, declinata in tre macro ambiti: medicina, alimentazione e ambiente. Per quanto riguarda la medicina, in particolare, il focus è sui contenuti pubblicitari delle figurine storiche di fine Ottocento, che sponsorizzavano prodotti farmaceutici spesso realizzati attraverso principi attivi tenuti segreti. In esposizione, alcuni esempi di rimedi e soluzioni d’altri tempi, messi in relazione con le nozioni oggi consolidate. Analogamente, nel campo dell’alimentazione si parlerà di prodotti industriali innovativi per l’epoca come gli estratti di carne, gli amari quali la Ferrochina o il cioccolato in tutte le sue versioni, le cui virtù spesso esagerate e mitizzate venivano illustrate nel retro delle figurine, a volte tramite tabelle comparative. Nel campo dell’ambiente, infine, si sveleranno le notizie fasulle che circolavano su animali (preistorici e non), piante e mondo extra-terreste.
La sezione “Magia o scienza?” illustra fenomeni naturali facilmente comprensibili in termini scientifici, mentre altre figurine spiegano esperimenti ludici che nascondono trucchi, illusioni ottiche e cinematografiche. Attraverso la fisica è inoltre possibile spiegare le incredibili potenzialità di alcune specie di insetti, che assomigliano a quelle immaginate per i supereroi protagonisti delle recenti e fortunate saghe cinematografiche e televisive.
Se è vero che grazie all’immaginazione si può sognare il futuro è vero anche che la scienza e la tecnologia in alcuni casi lo rendono reale. Proprio per questo la mostra si sofferma anche sulle visioni oniriche di fine Ottocento – come le case-mobili, il foto-telefono, la macchina che elimina il maltempo o l’apparecchio per la visione di spettacoli teatrali a casa propria – alcune delle quali sono rimaste nella sfera dell’immaginario mentre altre si sono poi avverate determinando un importante progresso per l’intero genere umano.